Sentire, Saggi di Psicoanalisi clinica, Borla, Roma, 1996

· Individuo e Gruppo
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Sentire, Saggi di Psicoanalisi clinica, Borla, Roma, 1996

Il tema della ricerca, quello della soggettività dell’esperienza conoscitiva e della costruzione del transfert durante il processo di analisi – nasce nell’ambito di interessi relativo allo studio psicoanalitico e alla cura delle psicosi e delle patologie gravi, e pone con ciò problemi di ordine metodologico, teorico e tecnico. Il vertice privilegiato risulta essere quello del sentire (sensoriale, pulsionale, affettivo) come un organizzatore reversibile dell’esperienza di sé e del reale, oppure, al negativo, come mancanza di esperienza o sua disarticolazione. Reversibile ha il senso dell’oscillazione che Bion ha introdotto con la sua revisione del concetto kleiniano di identificazione proiettiva; e il valore di occasione o segnale evolutivo nell’analisi. Il sentire fisiologico, come modello per l’attività rappresentazionale della mente; il sentire pulsionale; il sentire negativo (come sensibilità anestetica o convertita nell’isteria per esempio, o sensibilità dolorabile nelle perversioni, o negata nella psicosi), il sentire multiplo, disseminato, primitivo dei gruppi, vengono considerati alla stregua di una sostanza analitica cruciale per la soggettivazione dell’esperienza e per il segnale di evoluzione verso il transfert. Temi quali quelli dello spazio, del tempo, dell’identità, del simbolo e altri, sono utilizzati nel senso di descrivere i processi di sentire÷pensare, di aggregazione e disaggregazione che compie il soggetto durante l’esperienza, il suo essere o non essere in relazione con altri soggetti, fino alla sua possibilità di sintetizzare o non l’esperienza stessa, evolvendola verso la sua pensabilità. Le prospezioni principali si dipartono quindi dall’esame di condizioni gravi, quali la psicosomatosi (McDougall, idea di isteria arcaica), lo stupore, l’anoressia, la vertigine e la fuga fobica, la psicosi acuta, la inelaborabilità trans-generazionale, il disordine sensoriale e altre, secondo l’idea che un ascolto dettagliato dei movimenti di sentire soggettivo in esse contenuti e svelabili nella relazione di analisi, possa contribuire alla creazione di reti trasferali espanse e articolate, utilizzabili prima per la legittimazione del mondo interno e per il recupero della comunicazione e dell’intimità del legame, poi per il lavoro della condivisibilità e dell’esperienza trasformata.

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